martedì 1 febbraio 2011

Asilo, allattamento ed ufficio complicazioni

Dal terzo giorno di vita Erion è stato sempre allattato o al seno o, nei primi giorni di "detenzione forzata" in ospedale, al biberon con latte di mamma. Ho sempre pensato che siamo stati molto fortunati ad esserci riusciti sin dalla prima volta che abbiamo provato. Durante la gravidanza una delle cose su cui tutti spingevano di più, dalle ostetriche ai pediatri incontrati durante i vari corsi, era proprio l'allattamento al seno. Bene, io sono felice di allattare il mio bimbo, vedo che questo rende felice anche lui, che volere di più dalla vita? ... Poi passa il tempo e si avvicina sempre di più il giorno del rientro a lavoro. Erion deve andare all'asilo ma è ancora piccolo e la pediatra non ha ancora dato il benestare allo svezzamento (aspettiamo almeno i 6 mesi, dice lei). Che problema c'è? Mi organizzo, faccio le scorte in freezer tipo la mucca carolina e le maestre penseranno a continuare l'allattamento con il mio latte, tanto sarà per poco più di 1 mese. E invece no!!! Non si può, l'ufficio refezione non lo permette per motivi igienico sanitari. Mi sembra un po' strano e chiamo l'ufficio in questione. La signora che mi risponde, nonostante sia comprensiva, mi dice che il comune non può prendersi il rischio di somministrare ad un bambino qualsiasi alimento che non sia preparato direttamente dentro all'asilo. Ma come? Fino a 5 mesi fa il comune, con la partecipazione dell'asl, mi ha bombardato di frasi e slogan sul genere "allattate al seno" "i bambini allattati con latte materno sono più forti e sani" "l'allattamento naturale deve essere portato avanti almeno per i primi 5/6 mesi di vita" e così via e non appena mi prendono il pupo in consegna la cosa non vale più? C'è qualcosa che non quadra...oltretutto i bambini al nido possono entrare a partire dai 3 mesi. Un po' pochini per passare allo svezzamento. Vabbè, lasciamo stare...E quindi? Come facciamo? Passiamo per il pasto del pranzo al latte artificiale. Mannaggia, un po' mi scoccia (veramente mi scoccia molto), ma tanto si tratta di poco tempo, quindi va benissimo. Chiamo la pediatra che mi dice che un qualsiasi latte artificiale di tipo 1 va benissimo, non mi vuole indicare nessuna marca in particolare perché sono tutti uguali (almeno, quelli "normali"). Vado al supermercato, ne prendo uno, quello che boicotterei di meno, e si comincia a fare "le prove". Il pupo pare gradire, lo prende tutto e con vari rumori ed odori molesti dimostra di digerirlo senza problemi. Perfetto, domani all'asilo diciamo che possiamo cominciare a fare la pappa lì. Ed invece no!!! Anche qui subentra l'ufficio complicazioni: il latte deve essere acquistato dall'asilo (meglio, una spesa in meno per me), ma per ordinarlo c'è bisogno che sia un latte presente in farmacia, per fortuna non ho preso quello della coop allora, e soprattutto devo portare il certificato medico che indica marca e tipo di latte. Ma come? Non basta che io mamma ti dica quale latte prende il mio pupo? Eh no!! Ci vuole il parere del medico. Sembrano sciocchezze, ma per questi piccoli rinvii abbiamo già terminato la seconda settimana di inserimento e non siamo ancora riusciti a fare più di 3 ore consecutive all'asilo, ed io lunedì prossimo rientro a lavoro. L'ufficio complicazioni è proprio subdolo, non si vede, non c'è nessuna targa che lo indichi, ma è sempre in agguato. Speriamo di incapparci meno volte possibile.

1 commento:

  1. E giusto perche' ce l'hanno chiesto all'asilo:
    Erion e' un nome di origine balcanica ed etimologicamente vuol dire "Vento del Mar Ionio" (Er - Ion). Quale modo migliore per ricordare al nostro piccolo che le sue origini sono anche salentine?

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