martedì 31 agosto 2010

E' caduto

Oggi quando sono arrivata in ospedale ed ho cambiato Erion mi sono accorta che il cordone ombelicale è caduto!!! :-D Sono passati 8 giorni da quando è nato...mettiamola così...quando lo porteremo a casa non dovremo preoccuparci della medicazione del cordone ombelicale...e vediamola come cosa positiva (forse l'unica) di questo soggiorno in neonatologia.

giovedì 26 agosto 2010

Dimissioni .. le mie

Alle 13:00, dopo poco più di 3 giorni, mi dimettono dall'ospedale. Due giorni fa pensavo che non sarei stata mai più capace di camminare, ed invece il recupero è stato velocissimo. Faccio già le scale come se niente fosse. La ferita mi fa ancora male quando starnutisco o rido, ma è niente in confronto a 48 ore fa. Ho ancora un po' di prurito ovunque, ma anche quello è quasi passato. Tra 8 giorni devo tornare a togliere le graffette in metallo. Sembro Frankestein. Da oggi dovrò venire a dare la pappa ad Erion da casa, credo che verrò un paio di volte al giorno...non è comodissimo e tra andare, allattare e tornare a casa se ne vanno quasi 2 ore...e lui mangia ogni 3 ore e mezza. Gli lascio il mio latte, quindi va bene così..ci pensano le ostetriche a lui...è nel posto più sicuro possibile. Mi manca, ma lo tengono per sicurezza. E' forte, ma è ancora troppo piccolo. Però intanto da ieri non è più in incubatrice. I vestitini che gli abbiamo comprato sono tutti enormi e dobbiamo cercarne di più piccini...li troveremo? Ma sì...

mercoledì 25 agosto 2010

Allattiamooo, lallallallallalaa

Secondo giorno e bisogna cominciare a pensare all'allattamento. Dopo il cesareo mi hanno detto che bisogna insistere un po' di più per avviare "la procedura". Erion per ora ha mangiato pochissimo ovviamente (il suo primo pasto sono stati 5 grammi di latte con il sondino), ma oggi proviamo ad attaccarlo .E lui è bravissimo. Ci riusciamo subito e dopo solo 10 minuti ha già preso 40 grammi....15 più del dovuto. Non male, soprattutto visto che è la prima volta in vita mia che vesto il ruolo di mucchina. La sera ci riproviamo e da 40 saliamo a 90..ops, forse è il caso di tenercelo un pochino di meno...ha solo 2 giorni e tra le ostetriche si è già fatto la fama di mangione.

martedì 24 agosto 2010

E ti vengo a cercare

Primo giorno dopo il parto. Non so cosa siano i dolori del travaglio, ma posso garantire che quelli che si provano dopo un taglio cesareo sono tosti. L'effetto dell'anestesia è passato durante la notte e non mi hanno dato nessun altro analgesico. Non pensavo che gli addominali fossero necessari per tutti questi movimenti. L'infermiera mi ha detto che mi devo alzare, che devo muovermi. Per farlo faccio uno sforzo enorme. Sono riuscita a sedermi sul letto, ma sono rimasta bloccata per quasi 20 minuti senza sapere cosa fare: troppo doloroso alzarsi e troppo doloroso sdraiarsi nuovamente, e nessuno che sia passato e che mi abbia dato una mano. Mamma e Marco sono venuti a trovarmi sia a pranzo che a cena (che io ho saltato a piè pari ovviamente) ma io non sono stata di molta compagnia. Sono venuti in tanti a trovarmi ma ammetto che se fossi stata più in forma avrei preferito.
Alla fine è arrivata l'ora dell'appuntamento per entrare in neonatologia sub-intensiva, dove è il mio bimbo. Dobbiamo andare alle 21:00. Siamo scesi con la sedia a rotelle. Mi batteva fortissimo il cuore. Nel pomeriggio ero riuscita a vedere Erion solo di sfuggita dal vetro della nursery. Quando siamo entrati pensavo che erano già più di 24 ore che era al mondo e io non ero ancora riuscito a tenerlo in braccio. Entriamo io e Marco. Prima però bisogna mettersi un camice usa e getta, i copriscarpe e lavarsi le mani con il gel. Quando arriviamo lui è nell'incubatrice. E' completamente nudo a parte un pannolino minuscolo ed un ciuccio enorme. Il monitor indica che nel suo lettino speciale ci sono 30 gradi. La stanza è in penombra. L'infermiera ci saluta e ci fa entrare. Lo prende e me lo da. Sono emozionatissima. Ha una flebo e il braccio pieno di nastro per tenere fermo il tubicino. Lo prendo in braccio e comincio a piangere. Non sono mai stata così piagnona in vita mia credo. E' così piccolo, fragile. Mi sembra impossibile che sia nostro, che sia veramente lì. Marco lo guarda e ride. Non so se sente quello che sento io. Spero tanto di sì.

lunedì 23 agosto 2010

Erion

Sono le 20:15 di lunedì 23 agosto 2010. Sono in sala operatoria e non sarebbe dovuta andare così. Saresti dovuto nascere tra una settimana con un parto naturale. Sarebbe dovuto essere un parto semplice, senza complicazioni anche se con un po' di dolore. Ed invece niente. Sei nato così, con un parto cesareo "d'urgenza". Stavi soffrendo e il tuo cuoricino perdeva troppi colpi e troppo spesso. Mi hanno fatto l'anestesia spinale e non ho sentito assolutamente niente se non un po' di freddo sulla schiena. Mi preparano, sono tutti molto tranquilli. Io un po' meno, ma vedere i medici e le infermiere così mi fa calmare. Succede tutto rapidissimamente. L'anestesista mi racconta quello che succede al di là del telo verde...è simpatico e cerca di tenermi calma. Sento i medici che trafficano, qualcuno che tira, qualcuno che spinge. La sensazione è quella che stiano tagliando una coperta molto spessa appoggiata sulla mia pancia. Sono pochi minuti, solo 7 da quando comincia tutto, ma mi sembrano molti di più. Nessuno parla a parte l'anestesista, sono tutti molto concentrati. Poi l'anestesista mi dice che ci siamo, che l'ostetrica è già pronta con i teli per prenderti. Stai per nascere, stiamo per conoscerci. Riesco solo a pensare "fate presto, fate presto"...e poi ti sento. Un rumore brevissimo. Hai pianto? Non lo so...non ne sono sicura...passano pochi secondi e ti sento che piangi veramente, non fortissimo, non con prepotenza. E' un suono stupendo. Lui mi dice che ti stanno portando dai neonatologi..che ti guardano...che hanno l'espressione soddisfatta...ed io voglio vederti, toccarti...prenderti in braccio. Non posso, lo so, ma è quello che vorrei. E poi arrivi da me, in braccio all'ostetrica. Ti vedo e siamo tutti e due a testa sottosopra. E sei lì...mi guardi, so che non mi vedi, ma i tuoi occhi sono rivolti verso di me. La prima cosa che riesco a dire è che sei uguale al tuo babbo...sei la sua fotocopia. Occhi scuri, tantissimi capelli neri. Sei piccolissimo ma sei forte. E stiamo lì così. Mi liberano la mano e mi mettono il braccialetto per non sbagliarsi...impossibile, non potrei scambiarti con nessun altro bimbo di questo mondo adesso che ti ho visto. Ti tocco, ti accarezzo e solo dopo mi rendo conto che sto piangendo. Dovresti essere tu quello che piange, ed invece no. Sei calmo e silenzioso. Poi l'ostetrica mi dice che ti deve portare via, che ti stai raffreddando. E te ne vai mentre io cerco di guardarti ancora. Sono felice come non pensavo di poter essere, come invece sarò mille e mille altre volte, ogni volta che ti guarderò...so che sarà così, mi basterà ripensare a questo momento. Fuori ci sono il tuo babbo e la tua nonna. Non penso a come sono stati in quest'ultima mezz'ora, penso a come si sentiranno adesso che tivedranno e vorrei venire con te. Poi cominciano a "rimontarmi", ma ormai non c'è più fretta, tu sei al sicuro e tutta la paura che avevo se n'è andata.
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