domenica 1 dicembre 2013

Non più Novembre...a casa nuova (prima parte)

Oggi è già il 1 Dicembre, i giorni e le settimane sono trascorse velocissime. Gli ultimi 2 mesi sono stati impegnativi come non mai. C'è stato un trasloco, un lungo e travagliato inserimento alla scuola materna, un rinnovo del mio contratto per i prossimi 2 anni, un aumento di lavoro spropositato per la dolce metà e tante altre cose. Questo Novembre è stato anomalo anche metereologicamente parlando. Per il compleanno di mamma andavamo ancora in giro con maglietta a maniche corte e una felpa senza giacche o cose simili. La temperatura è stata molto alta fino a una decina di giorni fa. Poi è crollata, tutta insieme, ed ora è veramente fine autunno.
Non so se è stato questa stagione "farlocca" a rallentare tutto, ma ho la sensazione di non aver concluso molto in questi due mesi appena trascorsi. La casa è ancora molto stile campeggio. Siamo riusciti a togliere di mezzo tutti gli scatoloni, ma ci sono ancora in giro molte cose che non hanno ancora una collocazione definitiva. Le luci sono ancora fili elettrici che penzolano da soffitti e muri, la camera di Erion è sempre work in progress...ma nonostante questo è già diventata casa.
Pensavo che il trasloco sarebbe stato un problema più grosso, non tanto come lavoro (che è stato un bel lavoraccio), ma come "peso psicologico".
Tre abitanti = tre reazioni completamente diverse:
Io ho sofferto abbastanza questo cambio di residenza.
Erion ha accusato i primi giorni.
Marco non ha fatto una piega....
Erion ha il DNA di entrambi evidentemente :-P
I primi giorni di casa nuova quando rientravamo dopo la scuola spesso mi chiedeva della vecchia casa. Un pomeriggio mi ha dato in pratica una coltellata al cuoricino: eravamo in sala sul divano a fare la merenda, e lui, di punto in bianco mi fa: "mamma, ma ora possiamo tornare a casa nostra?". E' stato abbastanza triste per me, che appunto ho retto peggio di tutti questo trasloco. Poi per fortuna le cose sono andate velocemente migliorando. Siamo ritornati alla vecchia casa una decina di giorni dopo esserci trasferiti, per andare a finire di fare le pulizie e riconsegnare le chiavi di casa ai proprietari. Avevo paura che Erion avrebbe fatto storie per uscirne dopo, infatti avevo pensato di portarlo a casa di mia mamma...ed invece è stata la svolta. Vedere la casa vuota, senza mobili né niente altro delle nostre cose, ha fatto sì che realizzasse (almeno lui) che noi non abitavamo più lì. Da quella mattina non ha più detto di volerci ritornare ed io ho cominciato ad essere più tranquilla.
Il primo mese ha continuato a dormire in camera con noi, nel suo lettino di sempre. Ne avevo parlato anche con la sua maestra dell'asilo nido. Mi aveva detto che non pensava fosse una buona idea lasciare che continuasse a dormire in camera con noi nonostante avesse la sua stanza. Anche io all'inizio la pensavo così, poi abbiamo deciso che forse troppi cambiamenti tutti insieme sarebbero stati troppi...casa nuova, scuola nuova, camera e letto nuovo ... aspettiamo. Oltretutto il suo lettino non era fisicamente ancora stato preso, quindi c'era sempre la scusante sotto :-).
Verso la fine di ottobre finalmente il letto è arrivato. E' un letto "da grandi"...non solo di dimensioni da grandi, ma con la scaletta per salire. Lui se ne è immediatamente innamorato ed ha deciso di dormirci da subito. Che dire: un successo. La prima volta ha dormito per quasi tutta la notte. Si è svegliato alle 6:30, al che l'ho fatto venire in camera con noi, ma come prima notte è stato un successone. Da allora non ha mai fatto storie per dormire da solo. Sì, ha ancora bisogno che ci sia qualcuno con lui per addormentarsi, ma se si sveglia non fa molte storie. Insomma, lasciargli il tempo di prendere confidenza con la casa e con il fatto che quella sarebbe stata la sua camera per noi è stata la mossa giusta.

mercoledì 16 ottobre 2013

Pillole di Erion

Ore 7:50: porto il nano a scuola e troviamo una delle sue due maestre con un solo bambino. Lui si toglie in malo modo la giacca, la semiappende al suo attaccapanni e corre verso di lei che è seduta su una seggiolina. L'abbraccia e appoggia la testa al suo braccio e si fa baciare la testa. Meno di un mese ed ha trovato LA SUA maestra. E' stato molto bello da vedere, ma ammetto che il mio cuoricino ha avuto un piccolo strizzotto!!!

mercoledì 28 agosto 2013

Un mese di fuoco

Siamo ormai alla fine di un Agosto che è cominciato troppo tardi e troppo velocemente ha raggiunto la fine. Estate uggiosa fino a metà giugno inoltrato, con temperature autunnali e giornate di pioggia mi avevano fatto quasi dimenticare quanto sia bello il caldo.
Siamo appena rientrati a casa dopo 3 settimane di ferie dai nonni. Erion ha nuovamente fatto innamorare tutti, a volte un po' troppo. Io ho passato un'estate tra alti e bassi. Ci sono stati giorni che veramente non sapevo che cosa fare, che sarei voluta essere qui, a casa nostra, solo noi tre....a volte anche io da sola. Perché la convivenza non è sempre facile. Adoro i genitori della mia dolce metà, sono veramente due angeli con me e innamoratissimi di Erion, ma nonostante questo la convivenza non è facile.
Erion poi c'ha messo del suo: lo spannolinamento non è andato per niente. Abbiamo passato 3 settimane di corse al bagno, corse inutili e cambi di vestiti in continuazione. Ho avuto veramente il terrore di arrivare a settembre con lui ancora pannolinato...cosa che non va assolutamente d'accordo con l'inizio della scuola materna. Lì non ci sono storie: si va senza pannolo ... eh, vaglielo a far capire.
E poi sempre gli stessi problemi per i "confini". Io dicevo "no, questo non si fa" e immediatamente dopo una voce diceva "dai su su, picchia qui" o "tira tira" o "dalle un calcio", anche con l'affermazione "i nonni devono viziare i nipoti e farsi amare per questo, poi le beghe se le prendono i genitori". Eh sì, ci sono stati giorni veramente difficili da digerire.
E poi è stato un mese di ansia: non si sa ancora SE è stato preso alla scuola materna o meno. Questo significherebbe....un gran casino. Sono contro le scuole private, per ideali abbastanza forti, ed anche perché a Pisa non c'è una sola materna privata "laica". Non ce la  posso fare, ma se proprio non avessi altra scelta dovremmo buttare via un po' di ideali (sob) e rivolgerci alle famosissime suore.
Ma sono passati. E siamo ritornati alla nostra casina. E magicamente tutto si è risolto. Nel giro di 3 giorni Erion ha cominciato a dire "mamma mamma, mi ccappa la pipì" al momento giusto e non troppo tardi. Un paio di giorni fa ho avuto la conferma che siamo quasi sicuramente entrati con una sezione Pegaso alla scuola che avevamo scelto. Insomma, le cose sembrano prendere la piega giusta.
Adesso c'è da aspettare e basta. E nel frattempo cominciare a pensare al trasloco!!!!


venerdì 5 luglio 2013

L'asilo "nuovo": orgoglio di mammà!!!

Con la fine di giugno è arrivata anche la fine del nido ed è arrivato il problema "e mo' 'sto fijo 'ndo lo metto fino alle vacanze?". L'anno scorso ero disoccupata, un bel problema per molti punti di vista, ma almeno per questa cosa era una mano santa...per tutto luglio avrebbe avuto la babysitter che lo conosce meglio di tutti!!!
E invece quest'anno sono subentrati i famosi e famigerati campi solari.
Erion è ancora piccolo per quelli standard, che di solito sono organizzati per i bambini dai 3 anni in su. Avevamo quasi deciso di mandarlo ai campi solari organizzati dalla pallavolo degli ospedalieri: il programma era stupendo e sono organizzati da 2 amici di Marco. Ma poi ci abbiamo ripensato e deciso che per quest'anno è meglio tenerlo ancora un pochino più "raccolto" e "coccolato" (e soprattutto controllato), quindi alla fine abbiamo optato per 1 mese di nido da esterno al nido che c'è al CNR.
La location è un pochino triste vista da fuori, ma quando si entra le cose cambiano. E' molto carino e somiglia parecchio all'asilo rosso. Le maestre mi avevano preventivato un mini inserimento di 3 giorni:
- primo giorno: massimo un paio di ore per vedere come si inserisce e come reagisce ad un nuovo ambiente con persone nuove
- secondo giorno: se è tutto ok proviamo la pappa e dopo a casa
- terzo giorno: se è ancora tutto ok proviamo anche la nanna

Com'è andata veramente:
- primo giorno: ingresso al nido alle 8:45 (abbiamo fatto un pochino tardi). Lo lascio e vado a fare la spesa visto che mi sono presa un giorno di congedo parentale per poterlo riprendere presto dal nido.
Alle 10:20 mi squilla il cellulare ed io non lo sento. Me ne accorgo solo una decina di minuti dopo, mentre salgo in macchina per tornare a prendere il nanetto ....
"Addio, che è successo? Piange come un disperato ed io MADRE DEGENERE non ho sentito il telefono!!!!".
Chiamo ... non raggiungibile ... richiamo ... non raggiungibile.
Contemporaneamente sto andando verso il nido con l'ansia che sale in gola ... "Non rispondono ... s'è fatto male ... che è successo??". Alla terza telefonata ed a meno di 500 metri dal nido:
"Pronto?"
"Ciao, sono la mamma di Erion, scusa ma non ho sentito il telefono, ma sto arrivando, sono praticamente qui fuori. C'è qualcosa che non va?"
"No no, tranquilla. La mia collega ti aveva chiamato per dirti che lui è tranquillissimo, gioca con i bimbi e si diverte un sacco ... volevamo dirti che se vuoi possiamo provare a farlo mangiare qui già oggi!"
....
O.o Cosa? Ed io che mi stavo scapicollando ... ho troppa poca fiducia a volte :-(.
"Ah, ok .... perfetto ... se mi dite che si può fare va benissimo"
All'uscita del nido mi è corso incontro come sempre: "mamma mamma, quetto asilo è bellittimo! Io dommo con i bimbi vero?" "No amore, andiamo a casa...domani!" "Ah, va bene!!! Ciao asiloooo, io vado a casa con la mia mammaaaaaaaaaaa"

-secondo giorno: ingresso al nido alle 8:25. Lo lascio e vado a lavoro. Alle 17:00 lo vado a riprendere. Sono in giardino, quindi mi vede arrivare. La tata mi apre il cancello e mi dice
"Questo bimbo è spettacolare!" Ah ah ah ah!!! Ridimmelo quando fa le bizze! Comunque sì, questo bimbo è spettacolare.
"Sta con tutti, è molto socievole. L'avevi detto, ma bisogna sempre vedere come reagiscono ai cambi di situazioni"
"Eh lo so,  è un bimbo da combattimentooooooooooooo!" e me lo strapazzo di baci.
Bello amore di mamma ... m'hai sbugiardato, stupito e fatto sentire orgogliosa (anche questa volta)!

martedì 2 luglio 2013

Pensieri alla fine di un ciclo

1 Luglio. Mesi di silenzio su questo blog. Di cose ne sono successe tante, tantissime, belle e brutte. Tra le cose belle ci sono amiche riemerse dall'oblio e tornate alla loro giusta posizione nel mondo, l'estate che finalmente ha deciso di farci fare il cambio di stagione degli armadi (ehm ... ok, io non l'ho ancora fatto!!!), il lavoro che ormai è routine, le vacanze che si avvicinano....e poi ci sono le cose meno belle: incomprensioni tra veri amici, nipoti ingessati, la fine del nido per Erion.
Eh sì ... la fine del nido ... ma non solo temporaneamente. La cosa è definitiva. Questo è stato l'ultimo anno di Erion al nido di infanzia.
Questi "quasi 3 anni interi" sono volati via. E' entrato per la prima volta all'asilo rosso, come dice lui, quando non aveva ancora compiute 5 mesi. Un mercoledì mattina lo lasciavo per la prima volta a qualcuno che io non conoscevo, che lui non conosceva. Lo avrebbero accarezzato mani che non sapevano niente di lui, che non sapevano come amava essere cullato e coccolato. E quelle mani, quelle voci, quei volti sono diventati i più familiari possibile. In quel posto è cresciuto con una rapidità che non avrà mai più. Ha imparato a camminare, a parlare, a condividere i giochi ed anche ad imporsi ogni tanto. Gli sono state insegnate giochi e canzoni, filastrocche e balli, storie e ritornelli. Ha cominciato ad intuire che il mondo è un dare/avere. Che ci sono delle regole da seguire per poter appartenere ad un gruppo. Si è fatto grandi amici, che spero lo rimangano per sempre. Ed ha avuto 3 mamme in seconda che io non scorderò mai. So che lui per un po' se le ricorderà e continuerà a parlare di loro come di persone ancora presenti nella sua vita, ma so anche che piano piano svaniranno dai suoi discorsi, dalle sue storie inventate, e i nomi dei personaggi non saranno più Ombretta Patrizia e Antonella. Verranno sostituiti con altri, sicuramente più presenti in quel momento. E a me questa cosa farà male, perché vorrà dire che per lui sta sbiadendo tutto l'amore gli è stato dato. Vorrei che riuscisse a ricordare tutto di questi anni, ma so che non è possibile, perché è ancora troppo piccolo. Spero però che tutto questo amore che ha avuto lo aiuti ad essere una persona migliore di quanto sarebbe potuta essere senza.

martedì 26 marzo 2013

Un tipo di giornata

E' inutile, non sono fatta per i post di riassunto. Quando perdo troppi giorni e i post bozza diventano troppi (in realtà basta che siano più di 2) non riesco più a riprendere il filo del discorso. E questo diario diventa frammentato e orfano di un sacco di cose che avrei voluto fissare....vabbè, ormai lo so che sono così e non ci posso fare molto.
Riprendiamo e vediamo di rimediare almeno un po':
il lavoro...ormai sono nuovamente una mamma che lavora da quasi 4 mesi. Sono stati mesi impegnativi, soprattutto a livello organizzativo.
La giornata feriale tipo ha dei ritmi abbastanza serrati:
6:35 : sveglia e forse su in piedi
6:45 : (se il forse è rimasto tale) in piedi, non ci sono storie
6:45-7:10 : preparazione colazione pupo, lavaggi&Co. mattutini (miei) mentre il pupo prende il latte, recupero del pupo, lavaggi&Co. mattutini suoi (e qui i tempi possono anche dilatarsi)
7:10-7:25 : passaggio da pigiama a vestiti consoni alla giornata, anche se ultimamente è difficile imbroccare la giusta pesantezza :-(
7:25-7:30 : giacche, borse, bacio a babbone (che ancora è nel fantastico mondo dei sogni) e via....
e se tutto va bene alle 7:30 siamo pronti per uscire e scappare all'asilo.

Dopo vari tentativi abbiamo trovato la soluzione viaria migliore per evitare più traffico possibile e stranamente è quella che passa per i lungarni. E anche lì il tempo è tiranno. Uscire da casa con 3 minuti di ritardo sulla tabella di marcia porta al disastro totale. Tra studenti delle superiori che vanno a scuola, uffici che aprono e furgoni che riforniscono i negozi di alimentari l'ora che va dalle 7:30 alle 8:30 è un intreccio di macchine, bici, furgoni, monopattini (eh sì) che sfrecciano per tutta la città...e purtroppo abbiamo dovuto rinunciare definitivamente all'autobus come mezzo di locomozione, un po' perché veramente fuori "linea" già per andare al nido, e poi perché adesso il mio posto di lavoro è molto più che fuori linea d'autobus... :-(
7:45-7:55 : (dipende) Erion entra al nido
7:55-8:05 : (dipende) entro in ufficio


E fino alle 16:00 si sta così, ognuno al proprio lavoro..."Ejon all'a'ilo, mamma a Pisa e babbo Macco a 'Ionno" (in realtà "babbo Macco" ci sta un po' di più a Ionno).

E alle 16:00 si riparte ... scappo da lavoro e via dal mio nanetto che mi aspetta e che ogni volta mi accoglie correndomi incontro e dandomi tanti baci! :-D E' un bambino che sa dare delle soddisfazioni a chi va a prenderlo al nido.

E finalmente ci possiamo rilassare: c'è il quarto d'ora accademico di corse sul
piazzale del nido, se ha piovuto e ci sono le pozze d'acqua e gli stivali a portata di mano ci scappa anche una sessione di "saltiamo su e giù nelle pozzanghere di fango", si decide dove e con cosa fare merenda e si torna a casa quando abbiamo voglia, ma sempre in tempo prima che torni babbo ... a volte lo andiamo anche a prendere a piedi fino alla stazione e il ritorno a casa è anche più bello.

E poi c'è la cena da preparare, con lui che gioca con babbo sul tappeto e sparge giocattoli ovunque. Pappa e cartoni (ebbene sì) e alla fine arriva il momento della nanna, per lui ... e ultimamente spesso coincide quasi con il mio che mi addormento come una pera!

Ma tanto domattina si riparte!

giovedì 21 marzo 2013

Primavera

E finalmente è arrivata la primavera, almeno secondo il calendario, perché per (quasi) tutto il resto siamo in pieno inverno.
A parte le alluvioni che stanno battendo l'Italia incessantemente, e Pisa in particolare pare, da oltre un mese, con l'Arno che negli ultimi 7 giorni ha già toccato per 2 volte il livello di "piena di primo livello di guardia", passando dai quadri clinici di amiche carissime che non vanno proprio come dovrebbero, toccando il momento politico incasinato che sta coinvolgendo il bel paese ed arrivando al mio costante senso di spossatezza....per il resto è primavera.
Speriamo che con l'arrivo della nuova stagione le cose cambino, non dico tutte, ma vorrei poter avere la possibilità di risolverne almeno un paio come dico io.



domenica 27 gennaio 2013

Riassumendo: stravolgimenti in corso - Prima parte

Ormai non scrivo post da quasi 2 mesi, e sono stati 2 mesi molto intensi. Una differenza parecchio grossa rispetto al mio ultimo post è che sono nuovamente una "mamma che lavora". A Novembre ho fatto un concorso come tecnico informatico per una scuola...fatto così, tanto per provare. In realtà sono andata proprio per non sentirmi in colpa, dopo aver presentato la domanda all'ultimo momento, e non dovermi rimproverare di aver perso un'occasione. Ho fatto lo scritto, l'ho passato, ho fatto l'orale e dopo meno di 10 giorni dalla prova orale mi hanno chiamata per dirmi che il lunedì mattina (3 dicembre...3 giorni dopo) sarei dovuta andare a firmare il mio nuovo contratto. Diciamo che mi hanno presa alla sprovvista!!! Ero a impegnata in una "luuuuuuunga colazione" con un'amica quando mi hanno chiamata. Lì per lì non sono riuscita a dire altro che "ah, va bene, grazie". Insomma, una figura un po' barbina! Quando ho realizzato ho cominciato prima a "gongolare" per essere riuscita a vincere un concorso da completa estranea (e non è cosa così semplice come può sembrare), poi mi sono sentita un po' appanicata....ed ora? Che orari farò? Come farò con Erion? E sarò capace di fare il lavoro che mi hanno assegnato? Ho passato tutto il weekend con queste sensazioni di felicità/panico da prestazione che si alternavano.
Il lunedì sono andata a firmare il mio nuovo contratto (1 anno a tempo determinato rinnovabile fino a 36 mesi....il mio PRIMO contratto da dipendente) e sono andata al mio nuovo posto di lavoro: MARTE!
Gli ultimi 10 anni e mezzo della mia vita sono passati a contatto con studenti, tanti vero, ma pur sempre studenti, con tutto quello che porta il lavorare in un posto così: poca formalità.
E tutto ad un tratto mi sono ritrovata a lavorare in un centro di ricerca dove ci sono SOLO professori e ricercatori, a cui si accede con il badge con foto incorporata e che va indossato per il riconoscimento, dove la prima cosa che si incontra è una portineria con portierato in divisa che ti ferma se non ti conosce...insomma...dalla Terra a Marte!
Ho passato la prima settimana con la sensazione di essere tra alieni. Io non conoscevo nessuno ma tutti sapevano chi ero (ovviamente). Il tecnico che sono andata a sostituire ha chiesto il trasferimento quasi 2 anni fa, quindi il mio arrivo era atteso da molti, soprattutto da quelli che non vedevano l'ora di sbolognare tutti i compiti che si erano visti assegnare in mancanza del tecnico in carica! Una tragedia. Il primo fine settimana da lavoratrice volevo mollare...nel vero senso della parola. Non volevo tornare a lavoro, non in quel posto di alieni. Il primo approccio alla struttura mi è stato fatto fare con un tour dell'edificio identico a quello che viene fatto fare agli ospiti del centro: mi sono state raccontate le magnificenze dei risultati delle ricerche fatte in quei luoghi ameni, mi sono state esaltate le peculiarità dei professori che afferiscono al centro, sono stata illuminata sul grado di eccellenza del centro...insomma, sembrava un modo per farmi fuggire.
Ma per fortuna non ho ceduto al primo istinto e dopo quasi 2 mesi le cose vanno mooolto meglio. L'aria che si respira è molto goliardica, soprattutto tra i ricercatori. I professori sono (quasi) tutti molto tranquilli...insomma, c'è molto da lavorare per riemergere dall'anarchia profonda che si è andata radicando per quanto riguarda il mio ambito lavorativo, ma almeno adesso quando vado a lavoro ci vado con il cuore leggero.
...continua
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