mercoledì 19 settembre 2012

Un mercoledì da leoni (?)

Mercoledì mattina, il tempo è cambiato nel giro di 36 ore. Ieri era una giornata di transizione: dal cielo azzurrissimo di lunedì siamo passati al grigio piovoso di oggi. Non sono mai stata meteoropatica ma oggi mi sento così anch'io...grigia.
La giornata è cominciata come tutti i giorni: sveglia, latte ad Erion, caffè per noi, tran tran in bagno, passaggio dai pigiami ai vestiti e via, si esce. La stessa storia di tutte le (ultime) mattine: Erion che non vuole andare al nido e piagnucola, fino a piangere disperato quando arriviamo dentro. Stamani ho dovuto portarlo di peso dentro e questa cosa mi massacra....ma passiamo oltre.
Stamani prima mattina da quando siamo rientrati che non ho da fare NIENTE se non aspettare che lui esca per andare a casa di mia mamma. E questo non mi fa bene.
Sono tornata a casa con mille pensieri in testa. Ci sono ancora quelli molesti che ronzano, e per non sentirsi soli si stanno circondando di paranoie.
Mi sento fuori posto in questo momento. Ho fatto un paio di chilometri a piedi quando sono tornata a casa. Ho parcheggiato la macchina e sono andata in giro senza una vera meta. Mi sono autoconvinta che dovevo andare a comprare la frutta al mercato, e invece quando ci sono passata davanti ho tirato dritta. Sono ritornata a casa attraversando il giardino scotto. Mi piace tantissimo quel posto, ma stamani era triste anche lui. Sul prato bagnato non c'era nessun gatto a prendere il sole, nessun piccione a pulirsi le piume. Le giostre erano completamente deserte. Ho intravisto una coppia di ragazzini che "tubavano", probabilmente dopo aver fatto forca a scuola, su una panchina fuori mano, unici proprietari di tutto il parco.
Sono tornata passando per i lungarni, camminando piano per vedere quello che di solito non guardo...una bandiera accasciata su se stessa, lo scheletro ormai depredato di una bicicletta ancora assicurato con una catena arrugginita, due bottiglie semivuote abbandonate sulle spallette...è così: l'umore che hai ti fa notare solo quello in cui ti rispecchi. Stamani mentre tornavo a casa non so come mai ma in testa avevo un'immagine ben chiara di come mi vedo in questo momento, e mi è venuto da sorridere.

martedì 18 settembre 2012

Consapevolezza

Sono passati 20 mesi circa da quando Erion è andato per la prima volta al nido. La prima volta che l'ho lasciato la sofferenza per il distacco è stata infinita...la mia! Lui non ha mai avuto dubbi: il nido è bello, mi diverto, mangio, gioco, dormo e ci sono un sacco di altri bambini...cosa pretendere di più? Ovviamente il primo anno la sua vita sociale scolastica era ridotta al minimo sindacale. Il secondo anno, tra i medi, ha cominciato a farsi strada tra gli altri bimbi...ha cominciato a camminare, a prendere i giochi da solo, a giocare con gli altri bambini: insomma ha fatto un anno da bambino al nido. La mattina è entrato (qasi) sempre volentieri senza troppe storie, anzi, per un periodo nemmeno troppo breve mi sono fatta un sacco di problemi perché lui se ne andava senza nemmeno salutarmi. 
Idiota che ero!

Quest'anno è tutto cambiato.

Primo giorno: festa di inizio anno...ci sono anche i genitori. Tutto a posto. Gioca molto con i giocattoli, poco con i bimbi, mangia qualcosa dal rinfresco.
Secondo giorno: 2 ore da solo. Pianto all'ingresso, ma niente di trascendentale..gestibile.
Terzo giorno: tutto ok...entra da solo e mi dice ciao buttandomi un bacio con la mano.
PERFETTO ... è andata!!! Seeeeee....illusa!
Dal giorno successivo la burrasca ha cominciato a montare: all'inizio ha cominciato a piagnucolare già dalla stazione, quando lasciamo Marco, e stamani addirittura ancora a casa diceva "bimbi no, bimbi no, bimbi no...mamma sì, babbo noi, Eion casa"...ommammamia!! E poi all'ingresso comincia a piangere. Non vuole entrare camminando ma lo devo portare in braccio, non si vuole cambiare le scarpe, togliere la felpa e vuole tornare subito in braccio a me! "Mamma baccio, mamma baccio, mamma baccio!". Sia ieri che stamani lo hanno dovuto prendere di peso e portarlo di là mentre ancora piangeva. Oltretutto ci sono diversi altri bimbi che fanno la stessa cosa, e questo non aiuta.
Per me è straziante e sento cattivissima. In questo momento di "ferie forzate" potrei tenerlo a casa con me, ma sarebbe solo una posticipazione della cosa.
E' arrivata quella consapevolezza maledetta che tutti mi sventolavano sotto al naso dicendo "vedrai vedrai, quando capirà e sarà più grande che storie che farà"...ma io dico: ma la gente trova qualche piacere morboso nell'augurare il dolore di un bambino?? (e anche della mamma in questo caso!).

domenica 16 settembre 2012

Pensieri molesti

Siamo ritornati a casa ormai da 3 settimane, Erion ha già ricominciato il nido, anche se per ora solo la mattina, ed io sono alle prese con pensieri molesti. A Luglio sono stata gentilmente "lasciata libera" dai miei datori di lavoro, dopo più di 10 anni di contratti. La cosa mi ha un po' indisposta, diciamo così, ma ormai erano anni che ad ogni rinnovo la storia era sempre la stessa: "mi sa che questo è l'ultimo", "poi non sappiamo se possiamo di nuovo rinnovare" e via e via. Diciamo che ero preparata, ma non si è mai preparati del tutto.
Fatto sta che ho deciso di lasciar passare l'estate in tranquillità prima di rimettermi a cercare lavoro. C'erano le vacanze, Erion che prima di metà settembre non sarebbe rientrato al nido, un sacco di appuntamenti per controlli medici già presi da mesi...e quindi fino ad oggi non mi sono ancora messa a cercare con tenacia. E proprio ora arrivano i pensieri molesti. Cosa sono? Tutti quei pensieri che non ti fanno stare serena, che ti fanno dormire ma che sono di nuovo lì appena ti svegli, che aspettano i tuoi momenti di calma per affacciarsi e farti agitare. Per ogni persona sono diversi e per me sono: lavoro, casa e figli (non necessariamente in questo ordine)....insomma, niente di importante via!!!

Il lavoro: momento pessimo per rimanere senza.
Nessuno offre lavoro, figurarsi cosa vuol dire cercarne uno con assunzione.
Nessuno offre lavoro, figurarsi cosa vuol dire cercarne uno part-time.
Nessuno offre lavoro, figurarsi cosa vuol dire cercarne uno quando si sono superati (da un po') i 35 anni.
Insomma, su questo fronte sono quasi alla depressione.

La casa: momento pessimo per cercarne una...no, non è nemmeno vero. Negli ultimi anni ci abbiamo provato più volte, mai con convinzione e sempre con la certezza di non trovarla. Ora però ne serve una più grande, più adatta a noi. Questa la adoro. E' la mia prima casa "da grande", l'unica in cui abbiamo vissuto noi come famiglia. Ha una posizione stupenda se si vive la città.
Ma ha un sacco di difetti: è piccola, è umida, non è nostra, non ha un giardino (so che può sembrare una sciocchezza).
E poi il solo pensiero di dover affrontare un trasloco mi turba. Oggi abbiamo messo una mensola per fare un po' di spazio nella libreria. Mentre Marco faceva i buchi nel muro pensavo che la dovremo smontare, che dovremo rimettere tutto com'era prima. Togliere tutti i nostri mobili, i nostri libri, i nostri vestiti. Ridipingere e tappare tutti i buchi fatti nel muro. Far ritornare questa casa la casa di qualcun altro....e già questo pensiero per me è devastante. Figurarsi quando dovremo farlo veramente.
E poi dove andremo? In che casa? Chi ci avrà abitato prima di noi? Saremo di nuovo in affitto o ci potremo permettere una casa nostra, che sarà LA NOSTRA casa. E con quali soldi la pagheremo? Io sono ancora senza lavoro (vedi pensiero molesto precedente). E dove? A Pisa? Ci trasferiremo? E la scuola? E il lavoro? Una tragedia non ancora cominciata!

I figli: già...I figli. Non perché dall'ultimo post la famiglia sia aumentata. Ma la mia testa negli ultimi mesi pensa troppo spesso a come sarà la vita di Erion. Sarà figlio unico? Sarà felice? Gli mancherà qualcosa in questo modo?
Io ho due sorelle e, anche se da piccola a volte ho pensato a come sarebbe stato bello essere figlia unica, sono la cosa più bella che i miei genitori potessero regalarmi.
Due persone diverse da te che sanno però tutto di te, senza dovertelo chiedere. Che sanno come sei cresciuta, hanno condiviso con te molta della tua vita. Sanno quello che avete passato come membri della stessa famiglia. Le prime persone che puoi chiamare "amici", con cui hai condiviso i giochi e le malattie, le torte di compleanno e i pizzicotti dati di nascosto.
Vorrei veramente diventare una famiglia "più grande". L'ho sempre pensato...ma poi ci penso meglio e i pensieri diventano altri: come faremmo a mantenere un altro bambino? Io sono ancora senza lavoro (vedi pensiero molesto precedente-precedente). E come faremmo a stare in questa casa? (vedi pensiero molesto precedente). E ce la farei a sostenere un'altra gravidanza? Con Erion è andato tutto bene...finché non siamo arrivati in fondo. Alla fine è andato tutto a posto, ma col senno di poi ha rischiato tanto. E poi riusciremmo a gestire 2 bambini? Riusciremmo a ricominciare da zero? E il mio cucciolo sarebbe veramente più felice? Riusciremmo a farlo sentire ancora amato come lo è adesso? Riusciremmo a dargli ancora tutte le attenzioni che gli diamo e gli vogliamo dare adesso? O faremmo lo sbaglio che fanno molti genitori che riversano tutte le attenzioni sul nuovo arrivato? Non potrei mai perdonarmi un errore così grande.

Insomma, questo momento della mia vita è un po' troppo pieno di "se" e di "ma", di "forse" e di "sarebbe meglio".
Conosco molte persone che hanno i miei stessi dubbi, e moltissime che si buttano a capofitto e in qualche modo ce la fanno. Vorrei avere il loro coraggio, ma in questo momento mi blocca anche il solo pensare di dover andare a fare un colloquio con la paura che mi chiamino dal nido per dirmi che Erion sta poco bene. Speriamo che questo periodo passi presto, perché io ne sono già stufa!
Lilypie Kids Birthday tickers